Gazzetta del Sud 24 maggio 2007
Rifondazione:"Mare
sporco,chi è il colpevole?"
«Sarà l'ennesima stagione balneare col mare sporco, ma vanno individuate le
responsabilità». Così si legge in un esposto sull'inquinamento delle acque di balneazione
lungo la costa lametina depositato alla procura della Repubblica lametina dal circolo "Argada"
di Rifondazione comunista.
«L'iniziativa», si legge nella nota, «è in sintonia con l'impegno profuso in questi anni
da Rifondazione in direzione della difesa dell'ambiente e della salute dei cittadini». Si
tratta di un esposto, spiegano al circolo "Argada", «di cui avremmo volentieri
fatto a meno, ma al quale siamo stati costretti dalle notizie apprese in questi giorni che
fanno intravedere l'ennesima stagione estiva vanificata dalle cattive condizioni delle acque
di balneazione. Del resto in questa regione, e in particolare nel Lametino, è estremamente
grave che le pubbliche amministrazioni non informino l'autorità giudiziaria delle
illegalità in materia di salvaguardia ambientale e della salute dei cittadini che si
consumano sul territorio».
«È grave», aggiunge il Prc lametino, «che come ha più volte scritto il pretore
Gianfranco Amendola, nonostante i cassetti delle pubbliche amministrazioni siano pieni di
fatti che costituiscono precisi reati, gli stessi non vengano denunciati all'autorità
giudiziaria. Mentre la punibilità dei reati a danno dell'ambiente e della salute dei
cittadini rappresentano non solo una garanzia certa di giustizia, ma anche un valido
deterrente contro l'occupazione illegale del territorio. Troppi silenzi, non solo della
pubblica amministrazione, si sono consumati e si continuano a consumare su questa eterna
vicenda dell'inquinamento delle mare e dell'inefficienza e inefficacia della depurazione».
«Spesso amministratori locali», prosegue la nota, «si limitano a fare denunce gravissime
attraverso la stampa senza sentire il dovere di informare l'autorità giudiziaria. Un
comportamento gravissimo se si pensa che gli stessi poi fanno appello alla collaborazione
dei cittadini con le forze dell'ordine e con la magistratura. Tutto questo è avvenuto e
avviene mentre la grave situazione determinata dall'inquinamento oltre a ledere il diritto
inalienabile dei cittadini a fruire di un ambiente sano e gradevole si ripercuote sulle
attività turistiche e può rappresenta un pericolo per la stessa salute dei cittadini».
Secondo il Prc «in questi anni alla gestione della depurazione in Calabria hanno fatto da
contrappunto l'emersione di una serie di scandali gravissimi, le inchieste della
magistratura, le pesanti relazioni della Corte dei conti. Una gestione che ha usufruito di
un mare di denaro pubblico che avrebbe dovuto produrre un miglioramento notevole delle acque
di balneazione».
Il circolo "Argada" sostiene che «le difficili condizioni economiche,
occupazionali e sociali di questa regione e del Lametino, la necessità di preservare
l'ambiente e la salute, basterebbero da sole a pretendere che in merito alla gestione della
depurazione si faccia al più presto piena luce. Delle istituzioni incapaci di scrivere una
"pagina di verità" su quello che è avvenuto in questi anni nel settore della
depurazione non solo non sono credibili ma contribuiscono a creare una pericolosa
disillusione tra i cittadini in una realtà fortemente pervasa dai poteri criminali. Anche
per questo», conclude Rifondazione, «abbiamo accolto favorevolmente la decisione del
nuovo commissario per l'emergenza, il prefetto Salvatore Montanaro, di fare effettuare dei
sopralluoghi tecnici sugli impianti in questione per verificarne lo stato. Un primo atto, al
quale speriamo ne seguiranno altri, al fine di adottare le misure necessarie ad una gestione
efficace dei depuratori».
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